mercoledì 25 luglio 2007

io lo so perche' non resto a casa( che e' una canzone d'amore ) parte II

Insomma, s'era alla frana. I sassi ancora cadevano e tutti passavano piu' veloce possibile. I bambini spingevano, noi con le valigie delle anziane, pastori con le pecore, tipo 30 pecore in un corridoio da 1 metro. Usciamo immersi nell'argilla fino al ginocchio, ancora piove. Il pulman nuovo e' piccolissimo, tutti fumano dentro, parliamo di sigarette con cinesi ciccioni usciti pulitissimi. Le ragazze, vestite come signorine di pontassieve in gita a Firenze, dira' Checco, ci spiegano che appena arrivati possiamo volare su un treno notturno per Chengdu, 12 ore, e che la mattina, arrivati dopo l'alba, ci saremmo riposati in un ostellino accanto alla stazione. Allora noi si pensa che tutto e' perfetto. Poi s'arriva correndo in biglietteria, tutti argillosi e puzzosi noi, splendide e intonse loro, e il bigliettaio cinese del treno cinese ci dice che il treno e' pieno e che con una tangente di 5 euro potevamo fare i 700 km in infinite ore tutti in piedi aspettando pero' che si liberassero i vari posti. Le ragazze non hanno un attimo di cedimento, noi ci guardiamo in faccia e pensiamo che se lo fanno 4 pischelle, per Dio, possiamo farlo anche noi. Quindi saliamo. Nessuno ci aveva detto che le pischelle erano campioni del mondo di treni. La situazione e' impossibile. Tipo la segreteria della Sapienza. Tipo la medina di Fes. Capiamo che non ce la possiamo fare. Non so le pischelle, ma sicuro il bigliettaio era campione del mondo di tangenti. La Cina intera e' in sovrannumero sul treno. Ci sono tutti. Che so, 50 posti a sedere e 450 persone. Poi ci accorgiamo che nessuno di noi mangia dalla sera prima, e sul treno ci sono solo le cose che so che non devo mangiare. Le bambine si improvvisano mamme, ci creano posti dappertutto, cerco di spiegare al tipo del cibo che ne penso del mio mal di pancia, che farebbe lui se fossi suo figlio, e forse un poco ci intendiamo perche' ad oggi sto benissimo ancora. Checco al solito mangia smodatamente, tipo 2 zuppe di spaghetti confezionate. Si emoziona davanti al cibo e diventa un bambino. ruzzula con le sue bacchette fino al piatto del vicino, fa le tattiche, cerca di convincerci. Indica a vuoto. Una scena inguardabile. 2 volte al giorno. Insomma sul treno per ogni fila 5 persone hanno prenotato. Ma i cinesi pensano che in quei 5 micro sedili si possono sedere almeno 8 persone, cosi' e' tutta una guerra di posizione per ore, gente che guadagna centimetri, gente in braccio. Poi il corridoio pieno, poi tutti girano con sacchi pieni di patate, soia, mattoncini. Enormi sacchi bianchi a fare da cielo a questo spettacolo. Poi quelli sdraiati sotto ai sedili. Tutti a mangiare cose in brodo. Il controllore che passa 3 volte all'ora, e i controllori cinesi sono gli unici cinesi veramente cicci che ho visto qui. Allora passano tutti sorridenti senza alcun scopo e tutti si alzano e poi tutti veloci a riguadagnare nuovi assetti, come in un due tre stella, solo molto piu' onirico, piu' dolce.Se non entri a divertirti non esci vivo. Entriamo in mentalita'. Tutta la notte in piedi, seduti strani, accucciati, a parlare di tutto con le nostre amiche, delle ragazze occidentali, dei genitori cinesi, del mare e del matrimonio, di calcio e di biliardo, dei viaggi e dei treni. L'alba non arriva mai e il treno ferma sempre, e dove ferma tutti salgono. Con un entusiasmo del tutto immotivato. Mai vista una gentilezza simile. Resta il fatto che era troppo. Alle 5 quando proprio sono le 5 salgono altre 100 persone. Qualcuno mi puo' capire, lo so, se dico che le guardie appostate alla stazione di caserta tutti incazzati, e noi che tutti si dormiva dopo scontri durati il sud italia intero, erano una passeggiata in confronto. D'ultimo, come durante l'alba di ogni treno che abbiamo preso e prenderemo insieme, per Palermo o da Udine o chissa' dove, non importa niente chi abbia vinto o perso, niente quanti cinesi o viola dividano con te il vagone, quando e' l'alba e tu sonnicchi e ancora hai voglia di parlare e accanto e davanti a te e' uguale, nessuno mai perde quella voglia,ogni volta la vecchia gioia senza ritegno mi avvolge e non mi lascia piu', oltre la mattina, oltre il pomeriggio assonnato. Dopo 10 giorni di Cina, su un treno troppo pieno, ci ricordiamo tutti, prima del sole che solo oggi abbiamo raggiunto, perche' non si rimane a casa. Fino alla sera dormiamo a Cengdu, il resto spero lo stia raccontando Jachi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

torna a casa bischero ,,,,
c'è da fare la contestazione a Vieri ........
tuo padre non connette più .
Forza Eusebio da Cesarea, siamo tutti con te .
Simone della pentola dell'oro

Anonimo ha detto...

IO LO SOOOOOOOOOOOOOOOOOOO, PERCHE' NON RESTO A CASAAAAAAA!!!!!
o ciccio qui notizie da polonia: 6 giorno, in viaggio per danzica famosa perche' gli hanno chiuso i cantieri un po' a merda.
Dopo una breve tappa nel paese di ujfalusi, s'e' deciso di virare a nord verso la polacchia, patria di birra, vodka gnocchi scotti e fihat. dopo una semi puntatina a jelenia gora ( o Jelona gora, ancora non l'ho capito) andiamo a wroclaw, patria della biira( ma guarda un po') e poi su su sulle magnifiche autostrade polacche dove te non reggeresti un minuto alla guida, fra sorpassi estremi e guida spericolata, si arriva a poznan, cittadina fresca fresca e anche qui le fihat non mancano. ti lascio che vado a danzica. bonaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!

daniele ha detto...

Hey lore complimenti davvero per il pezzo ma manca un doveroso omaggio al leggendario trenino della morte della via casilina...
ciao
daniele