domenica 12 agosto 2007

Gengis and Bodjro

Domani si parte, gli ultimi giorni sono volati, sembre piu' serrati, sempre piu' selvaggi, anche se siamo in citta' e non piu' tra i venti. Scesi in pianura e' arrivato il caldo cinese, che a me piace tanto, perche' bacia i magri, e con questo una fame incredibile, che ci porta tutto il giorno tra bettole e chioschetti. A Xi'an dormivamo lontano dal centro, vicino alle universita', e la mattina dalla finestra senza scuri entrava il rumore di S.Lorenzo, dei giorni belli di Agosto, la mattina presto, quando fanno la spesa i fiorentini. La notte arriva la pioggia e mangiamo sotto i tendoni, per strada. Le tende e i tavoli non appartengono a nessuna cucina, ci sediamo e ordiniamo e il cibo arriva dappertutto. Alla fine paghiamo tre conti diversi, piccilissimi, da uno le birre, da uno il ciao-fan, da un'altro gli spaghettini che Marco Polo ha portato da noi. Questo lo dice Marco Polo. Poi piove sempre piu' forte, andiamo sotto una grande gronda ai biliardi, una partita costa 10 centesimi, non c'e' triangolo perche' le palle le dispone un ragazzino con un gesto degli avabracci, velocissimo. Cosi' conta le partite, capiamo poi. Nel quartiere tutti passano la notte in piazza a giocare a biliardo. Giochiamo contro un bambino e perdiamo sempre, 6 volte di fila, ma e' un futuro teppistello di piazza cosi' e' normale sia gia', nel paese del biliardo, uno forte a biliardo. Il giorno giriamo tra musei, compriamo stampe cinesi che raffigurano fiori rossi e canneti. Il museo espone i piu' bei calligrafi cinesi e delle statue di tigre e rinoceronti impressionanti. Prendiamo un treno lungo, siamo diventati 6 perche' per una settimana Cora e Giulia stanno con noi, abbiamo la prima classe perche' erano avanzati solo quei posti, il viaggio e' splendido, a briscola ormai io e Lore siamo imbattuti da decenni, Bodjro arranca sudato, Checco vuole girare un documentario su di lui, quando Bodjro si appisola Checco ci fa morire anticipandoci la sceneggiatura. Andiamo a vedere la seconda classe, quella dei posti in piedi, e le scene sono le stesse, e dai nosti lettini comodi fa ancora piu' impressione. Ne parliamo a lungo. Shanghai e' il posto piu' incredibile che esista. Bellissima. Grattacieli enormi, una citta' da guardare verso l'alto, come la Firenze delle case torri che uno capisce dal Piazzale. E basso basso, in mezzo a quelle antenne, a quei colli bianchi e azzurri che reggono non teste, ma corone, onde, piastre, e tutte le altre strane forme con cui queste case toccano le nuvole, ci sono casette basse, rosse e scalcinate, grigiastre e ocra, con cortilli, alberi verdissimi, tavolini e uomin i in canottiera, cani piccolissimi. Una citta' con Palermo al piano terra e New York al secondo. Si entra in cortili attraverso porte bassissime, che ti devi chinare, e dal cortile ti godi l'ombra di grattacieli di 200 metri che spuntano ovunque. Devo chiedere scusa al Rugio. Io me lo porto dietro Bodjro, lui sta li', a volte sembra capire, in citta' ti regala anche degli occhi nuovi per vedere cose che non sono solo strade e finestre, ma sentimenti e gabbie, potere e liberta' attraverso il cemento e l'acciaio, poi pero' manco capisce la battuta e torna gongolante pensando di aver scoperto una rugiadata. Gli ho spiegato, non e' convinto. Saluto Tato, che non vedo l'ora di vedere. In Cina, come ben sai, ci sono ben due tuoi Judy Blue. Saluto anche Sissi mia, ma chi te l'ha detto, il Bonomi? Saluto il GSR e il Pische.
Grazie a tutti tutti per la compagnia che ha reso il viaggio ancor piu' intenso. Tornare d'agosto a Firenze e' comunque la cosa piu' bella che si possa fare dopo un viaggio.

mercoledì 8 agosto 2007

Per farsi un`idea,alcune foto, benche` la mia macchinetta faccia schifino...








































































Quattro guerrieri di terracotta a Xi'an

Once again on the net;

cari compagni, amici, parenti, sconosciuti, anonimi, anomali, anormali, cianotici, salute a voi.

Chi di voi e' in viaggio, chi e' a casa, chi ha il polso rotto, chi e' triste, chi dorme, chi si sveglia e legge queste quattro note sorbendosi il caffe' (e rovesciando la bilancia dell'invidia..), chi non ne puo' piu' di questo blog ma ogni volta ci capita d' inerzia, chi ha caldo, chi e' al mare, in montagna, al lago (ma chi cazzo fa le vacanze al lago?!?), chi non sa nemmeno dov'e', chi si collega solo a notte fonda, geloso di questa segreta consorteria; chi e' tanto lontano che per lui sto scrivendo dal domani, chi non si sente vicino niente, chi non so nemmeno chi e' e chi non sa chi sono, chi e' mio padre, chi sta fumando una sigaretta, chi sta facendo all'amore (spero che siate sempre numerosi), chi e' incazzato, chi non scrive perche' pensa di essere tipo Socrate o giu' di li', chi scrive una volta ogni tanto, chi e' preoccupato, chi se ne frega, chi pensa "quest'estate ormai me la sono giocata" e chi non vede l'ora che finisca, chi mangia cinese e chi ha mal di stomaco (entrambi hanno tutta la mia personalissima solidarieta'), chi avrebbe potuto essere tra voi ma ha scelto di non esserci, chi c'e' finito per caso...e' a voi che mi rivolgo, inviato piu' che speciale (tanto speciale che mi ci son inviato da solo..) da cio' che resta dell'antico impero d'oriente.



Ormai qui si veleggia d'aliseo: la rotta e' ben segnata, la barra dritta e la meta prossima. Domani saltiamo in groppa a un Trenotturno -leggendario animale cinese- e filiamo come stiletti nel ventre del Grande Dragone, dritti dritti verso Shanghai, la sua bocca spalancata sull'Oceano.



Giornate un po' indolenti, queste ultime, a gironzolare per i canti della celebre Xi'an, antica capitale imperiale, citta' museo e via dicendo: nella sostanza altro non e' che l'ennesima declinazione del paradigma edilizio novolese, impreziosito solo (e si fa per dire) da una proliferazione metastatica di palazzoni dirigenziali ed alto-finanziari, per dar dimora ai pargoli della venerata Crescita Economica.

Cosa ci facciano quattro scalcagnati come noi da queste parti, e' tutto da capirsi.

Ma anche questo e' il bello di viaggiare: poco importano le dinamiche, quel che conta e' che per motivi logisticamente cogenti non abbiamo potuto evitare questa tuffo nella marmaglia cibattona ed annoiata, che cuoce lentamente al vapore di questa umidissima canicola.

Cosi ci adeguiamo e strasichiamo anche noi i piedi tra vicoli e musei, in questa marmellata umana che si muove come una marea, tanto avezza al bello quanto al brutto, molto piu' intenta ad immortalare che a vivere; siamo ad un tempo presenti e assenti in questo non-luogo dove tutto e' spettacolo, tanto l'antico che il moderno, tanto la bellezza -laddove si abbia la fortuna di incontrarla- quanto l'oscenita': tutto e' moneta, tutto e' massa.

E l'unica cosa cosa che non sfugge e' l'incontrastabile sfuggire delle cose, lo sfumare dei contorni: tutto e' finto, eppure c'e', ma allora cosa e' vero? E che significa finto? E che significa una piazza dominata da un tempio buddista posticciato e da un immenso shopping mall? Ogni chiesa trapassa nell'altra, disperdendo alla deriva ogni significato..Tre chiese che si fondono e riaddensano senza soluzione di continuita'.. Ci pensate?



A noi fragili guerrieri di terracotta non resta che che tornare al nostro umile rifugio, al quarto piano di uno scalcinatissimo alberghetto in un distretto periferico, insidiato ai quattro lati da giganti vetro-acciaio. La' la gente sta per strada e gli odori sono forti, ci sono un sacco di bambini e si vede ancora qualche sorriso scivolare tra i volti delle persone. Se fossi un conoscitore della Cina vi direi che tra un anno quel quartiere non ci sara' piu', ma in fondo a cosa servono certi sentimantalismi? Bisogna lasciare che le cose seguano il loro corso, no?...



Adesso vi lascio, se il calcolo differenziale non mente in Italia dovrebbe essere circa l'ora di pranzo, mentre a Firenze si avvicina "l'ora d'i'desinare", quindi vi auguro un buon appetito.



A tutti gli altri, quelli sparsi chissa' dove, prometto che se un giorno ci ritroviamo nello stesso fuso orario, ci facciamo una bella birra insieme - offoro io, naturalmente.



Dal vecchio F,



miao.

citta'

cari affezionatissimi..
abbiamo per qualche giorno disertato ma eccoci di nuovo qui tra voi per un aggiornamento lampo.
il fatto e' che la nostra gitarella e' ormai agli sgoccioli, e, contrariamente ai pronostici, non abbiamo nessuna voglia ne' urgenza di tornare. anzi. almeno io rimarrei qui ancora mesi.. non ci attrae pertanto la prospettiva di passare una parte del nostro prezioso tempo cinese in un internet point.. comprensibilmente. ma insomma.. eccoci qua.. per amor vostro.. apprezzate.. apprezzate.
innanzitutto vorrei ringraziare con tutto il cuore voi, affezionatissimi lettori e commentatori... e tra voi in particolare due che hanno fatto opera molto ben gradita.
prima fra tutti silvia.. la quale ci ha, con la sua postilla, reso finalmente noto il motivo del nostro altrimenti incomprensibile ritorno forzato il 13 agosto. facciamo molti auguri a marilena e con poccio ne riparleremo piu' tardi...
secondo di poi vorrei ringraziare tato per averci messo a parte della sua estate fiorentina.. non vediamo l'ora di condividere un fantastico agosto fiorentino con tutti coloro che per un motivo o per l'altro saranno la'.. non spingete.. non spingete..
e infine un ringraziamento davvero speciale al rugio che ci ha fatto rotolare per terra dalle risate con la sua rugiaderia.. gli rispondo io perche' poccio ora non c'e'. il libro non si chiama "muli selvaggi" ma cavalli selvaggi ed e' di cormac mccarty..
ribadisco quindi la nostra data di rientro: 13 agosto a roma. 14 agosto a firenze. (sono graditissimi passaggi da fiumicino a firenze, preferibilmente in macchina, ma anche in moto, motorini, riscio' a motore, bicicletta, monopattino.. siamo ormai abituati a girare con ogni tipo di mezzi, non ci formalizzeremo..)
ma veniamo a noi. da qualche giorno siamo entrati nella fase finale del viaggio. la cosiddetta fase due. di che si tratta?
in due parole: siamo passati dal fantastico clima montanaro nelle prealpi himalayane, 27 gradi a 2800 metri (immaginate il miglior giorno di aprile a firenze) a un inferno intollerabile di smog e afa, 35 gradi all'ombra e un'umidita' relativa che si aggira tra il 200 e il 230 percento. in pratica se metti i panni a stendere asciutti dopo dieci minuti li ritrovi bagnati... un po' come stare dentro un racconto di philip dick.
e un po' di stare dentro un racconto di dick sembra davvero spesso in queste citta' cinesi. e' qualche giorno che siamo a xi'an. l'indiscussa capitale della cina antica e del turismo trash contemporaneo. ma non voglio entrare in polemica con i circuiti del turismo di massa, so che ci sono degli agguerriti sostenitori e non vorrei urtare la loro sensibilita'. dice che shanghai somiglia in tutto e per tutto all'ambientazione di blade runner (per gli intenditori "do androids dreams of electric sheeps?"), ma gia' quello che abbiamo avuto modo di vedere fin'ora e' abbastanza fantascientifico.. il contrasto fra i riscio' a pedali stracarichi di enormi sacchi di riso e gli scintillanti grattacieli delle banche e delle multinazionali, tra le facciate dei palazzi del centro, rivestite integralmente con marchi al neon e manifesti pubblicitari, e i lati posteriori degli stessi, scalcinatissimi muri decrepiti dalle cui crepe escono fumi letali e fetori nauseabondi.. il tutto immerso in questa luce surreale e in questa nebbia mista a smog (smog e' gia' misto a fog, lo so.. ma qui lo smog e' molto piu' nebbioso di quello a cui siamo abituati, e' DENSO).
insomma, l'impatto con la citta' e' stato duro. clima intollerabile e tanti, tantissimi cinesi ovunque. stavamo per perdere la speranza, stavamo gia' architettando piani di fuga, quando, su consiglio di una piccola logorroica cinesina incontrata per caso, abbiamo preso stanza in un grazioso fatiscentissimo iper-super-economico alberghetto in una periferia sfigata e trash di questa enorme citta'.

quando, alla fine della nostra lunga stremante giornata tram tram in centro, ci dirigiamo in autobus alla volta del nostro sobborgo, nonostante il delirio e il caldo nauseabondo che regnano sul'affollato pubblico mezzo, i nostri volti si rilassano, gli spiriti si addolciscono, e cominciamo, ugnun per se, a pregustarci l'intensa atmosfera che ci sta per avvolgere.
nella periferia di una motropoli ci si sente subito a casa. dopo due giorni gia' abbiamo fatto conoscenza con l'albergatore, la famiglia dell'albergatore, il friggitore di focaccette alla cipolla, il venditore di cocomeri, l'enorme grassissimo e sudatissimo cuoco del piccolo ristorante dell'angolo, tutta la famiglia del suddetto cuoco, le innumerevoli commesse della pasticceria trendy appena installata poco piu' in la'... e, non appena calano le tenebre, che in periferia sono tenebre vere, violate qua e la' dai neon degli insonni commercianti di cinfrusaglie assortite, ci arrampichiamo finalmente sulla terrazza panoramica della nostra bettola (un pavimento in cemento ingombro di fili di ferro e teli di nylon) e ammiriamo estasiati e un po' perplessi il panorama che ci circonda... enormi palazzoni pieni zeppi di piccole finestrelle illuminate si stagliano su distese infinite di casette di ogni forma e dimensione, accatastate le una sulle altre in una diperata ma mai violenta gara per aggiudicarsi un po' di sole e un po' d'aria. e in queste si aprono a loro volta migliaia di finestrelle di ogni tipo e grandezza, e dentro ogni finestra si intravede uno stralcio di vita, uno sprazzo di realta'...
dietro quella tenda si intravede una famiglia a cena.. saranno dieci, dodici, chi puo' dirlo, continuano ad andare e venire bambini di tutte le eta'.. al terzo piano, invece, c'e' una stanza con il pavimento pieno di materassi... chissa' in quanti ci dormono, per ora non si vede nessuno... e lassu', a sinistra, letti a castello, stanze piene di letti a castello.. e li', guarda, una cucina che va a tutto spiano, chissa' cosa preparano e per chi.. una ragazza si lava i capelli in una bacinella e un bambino da qualche parte strilla, non vuole andare a nanna... la brulicante vita cittadina si spenge piano piano piano mentre noi la osserviamo dalla nostro osservatorio di eccezione.. le luci alle finestre sono sempre meno, e dei palazzoni all'orizzonte rimarranno tra poco solamente le sagome scure sul cielo rosso cupo della notte metropolitana...

E` UFFICIALE

Dopo numerosi sforzi di inteligence, sottili mosse diplomatiche e allusioni decise ma cordiali `nuntio vobis magnum gaudium`...abbiamo DETONIZZATO il blog. Nel giubilo festante delle strade cinesi, tra abbracci e baci (inconsueti a dirla tutta..) i milioni di utenti del blog brindano al secolare successo internazionale. Nostalgici, tuttavia, delle incursioni dell`ormai nostro affezionato quanto fedele lettore, ci stringiamo in cordoglio all`inconsolabile Poccio, che nutriva, altresi`, una sincera passione per il pirata settignanino, con il quale, verra` in seguito scoperto, intratteneva relazioni contro natura nel brulicante e sudaticcio ambiente stadiesco (piu` precisamente dentro il frigo dei gelati).
Per concludere, un saluto amichevole ma un po` malinconico all`impareggiabile Antonio Mugnai, forte di un venturo incontro in terra POLACCA, che ci ha descritto cosi` periziosamente suscitando, triste a dirlo, la vera invidia del gruppo intero.

p.s 1.000.000 rossi= mezzo Tonio

giovedì 2 agosto 2007

cose maravigliose

visto che ormai mi sono assunto l'ingrato ruolo di dare un po' di sostanza a questi racconti aggiungendo foto, mi atterro' al mio ruolo. ma questo non vuol dire che sia un completo analfabeta: oggi scrivero' due righe anche io, e raccontero' dell cose incredibili che ci sono successe negli ultimi tempi, in questa terra al confine tra tre mondi:

e' successo che jachi, che scrive, abbia domato un cavallo tibetano di incredibile valore ma con un carattere indicibilmente selvaggio e difficile, rendendolo docile a tal punto che al quarto giorno, sulla via di casa, il nostro cammelliere tibetano ha giudicato che perfino l'impacciato gori potesse farci un giro. (non mi esprimo per decenza sull'invidia di poccio che, poverino, e' stato stimato idoneo solamente a pilotare il suo stupido mulo)
e' successo che jachi, che scrive, unitamente a checco abbiano battuto a briscola gli altri due talmente tante volte in una stessa serata che nessuno e' piu' in grado di dire quante fossero esattamente, alcuni parlano di dozzine, alcuni di centinaia..
ci e' successo di giungere dopo settimene di pioggia e turismo di massa, quasi per caso, in un onirico paese chiamato langmusi, fatto di case di fango e templi tibetani, popolato dalle genti piu' strane tra cui hui (vedi sotto) e monaci color porpora, circondato da monti da sogno e vallate piene di nomadi e immense graggi di yak. ed e' successo che in questo paese maraviglioso tutti abbiano ritrovato la salute e la serenita', e che perfino poccio abbia conquistato una condizione psicofisica vagamente umana..
ci e' successo, a langmusi, di pernottare per ben due notti all'interno della magione di un assurdo personaggio di etnia hui, i tibetan-cino-musulmani che popolano questa strana regione, il quale passera' alla storia come il piu' grande rompicazzo che ci sia capitato di incontrare nei nostri molteplici viaggi. ci e' successo, sempre a langmusi, di comprare dagli astuti e spregiudicati monaci buddisti un biglietto con il quale non si poteva accedere assolutamente a nulla, pagandolo l'esosa cifra di un euro e mezzo. ci e' successo, sempre a langmusi di mangiare ottimi hamburger di yak e di fare colazione con yogurth di yak e miele.
ci e' successo, infine, di capitare oggi, sporchi fino all'inverosimile, stanchi e sudati, nel posto in assoluto e senza ombra di dubbio piu' brutto, squallido e inutile in cui mi sia mai capitato di passare.. descritta dalla nostra fallimentare guida australiana come una ridente cittadina che conserva ancora l'antica atmosfera delle tappe sulla via della seta, e' in realta' una gratuita accozzaglia di botteghe cinesi, bazar musulmani e casermoni in cemento armato iperstalinisti.. un incrocio tra le periferie di mosca, del cairo e di prato.. insomma, nonostante alcuni dei miei compagni si siano fatti prendere dall'euforia del fascino della provincia, io non riesco che a provare una schiacciante senzazione di sconforto e perplessita' di fronte al fatto che posti del genere non solo esistano, ma siano addirittura segnalati sulle guide.
ma la cosa in assoluto piu' inverosimile di tutte che mi capitata finora e' stata di udire, proprio qualche secondo fa, mentre scrivevo, i due lorenzi implorare baldanzosi da me e checco una rivincita a briscola in serata.. poveretti..
in minivan da songpang..
..langmusi..
..e finalmente un po' di architettura..

Maccome se fa, ner dumilasette, a credere ancora alla Lonely??

Ebbene si,

bavosissimi amici e/o parenti bramosi di notizie croccanti d'altromondo, ormai e' ufficiale: le prezzolate guide Lonely Planet -di cui le librerie di ogni buon borghese non possono esimersi dal fare inorgoglito sfoggio- sono veramente una "cagata pazzesca"(1).

Dopo quattro ore di ricerche funamboliche, tre -dico TRE- taxi presi, migliaia di testimonianze frammentarie raccolte da passanti, polizia, guardie rosse, interpol, lama tibetani, ristoratori, commerrcianti, gelataie e Perdigiorno (lo scrivo con la maiuscola perche' nella Cina di provincia quella del Perdigiorno e' una vera e propria professione, che dico, e' un pilastro dell' economia!)
; dopo quattro estenuanti ore, dicevo, siamo giunti a un internet point.

Il fatto, miei affezionatissimi, e' che, grazie alla succitata "bibbia dei viaggiatori", siamo finiti in uno dei buchi di culo piu' profondi dell'Asia tutta, in cui qualsiasi normale attivita' (tipo cambiare i soldi, o trovare un computer, o espletare funzioni biologiche) si trasforma in un esperienza davvero extreme: sarebbe stato piu' agevole raggiungere Xian in parapendio, che passare da Linxia, cloaca asiatica sconosciuta ai piu'...

...ma non ai sapienti autori della nostra fidata guida: ne riporto un par di frasi, cosi, per dovere documentario: "Linxia conserva l'atmosfera delle antiche cittadine di mercato","Tappa significativa sulla Via della Seta","offre interessanti attrative"... epotrei spingermi oltre, se la morigeratezza dello studioso non mi frenasse. Ebbene, augustissimi, la nostra replica a tutto cio' si riassume senza tema di smentita in un MAGHECCAZZOSTATEADDI'???

Noialtri cocolezzoni -sia detto per inciso -in questo lezzaio ci sguazziamo come girini, questo pero' non giustifica in nessun modo quei decerebrati di americani che scrivono 'ste guide!

Prendete i miei genitori, per esempio: metti che il buon Duccio, sazio di approfondire la conoscenza dell'agro donoratichese, un giorno non decida di sciogliere un cartone di LSD nell'orzo biologico dell'ignara Silvia e la convinca a varcare i bastioni del Granducato alla volta (siamo nella fantascienza cyberpunk, ma permettetemi di spingere oltre quest'esempio) nientemeno che del Regno di Mezzo. Chiaramente gli sposini si armeranno di tutto il necessario per affrontare l'impresa: tra sieri anti-combra, creme lunari e spray al peperoncino del Sichuan contro i male intenzionati, non potra' mancare una buona guida, facciamo una Lonely, che si va sul sicuro.
Orbene, putacaso che i nostri, dopo giorni avvincenti nell'indotto del piu'trito turismo di massa (spacciato naturalmente per realta' incontaminata), non decidano di avventurarsi in luoghi un po' piu' desueti, ammaliati dalle sapienti evocazioni della guida. Per esempio la ridente Linxia. Sceglierebbero senz'altro il primo alberghetto indicato (la prudenza...) e definito "un posto vivace, frequentato da un'interessante varieta' di personaggi". Proprio come ha fatto il loro previdente rampollo, che si e' trovato in una sorta di motel sovietico per troie e camionisti, coi cessi piu' luridi di sempre, un arredamento ai limiti dell'offensivo (a volte anche le inflazionate categorie del kitch e del trash sono impotenti..) ed una sinistra assenza di qualsiasi forma di clientela... Si tratta, va detto, di uno dei luoghi piu' ameni dell'intera contrada..
Immagino allora almeno anni sei di psicoterapia per riscattare la mia povera genitrice da un trauma siffatto..

Posto che qui mi ci stabilirerei per la vecchiaia, ritengo quantomeno di trovarmi di fronte ad un caso evidente di inottemperanza alla deontologia professionale del guidatore (l'autore di guide, come tutti sanno).

Adesso devo proprio salutarvi, che mi chiudono la testa nel computer..

Un bacio fetido a tutti, e un abbraccio speciale a babbo Duccio e mamma Silvia, senza i quali, una volta ancora, non sarei riuscito a esprimermi,

Miao,

F


1) cfr. Fantozzi contro tutti, Villaggio Paolo, Italia 1980

I cinesi tutti compagni

Siamo andati sui cavalli come aveva detto ghigaccio anni fa. Lo saluto un monte perche' mentre stavo sul mio ciuco sempre ultimo (m'hanno dato un ciuco) mi e' mancato assai. Poi essendo il mio ciuco specializzato nel correre solamente mentre si guada il fiume alzando tutti gli schizzi mi sono tutto bagnato, in piu' sotto la pioggia, tra i 3600 e i 4000 metri sopra il mare, e non c'era verso di asciugarsi per tre giorni perche' c'era piu' umido che nel giorno d'agosto fiorentino che riuscite a immaginarvi, allora ho riposato un giorno sotto le coperte a Songpan e siamo ripartiti. Quando abbiamo giocato al palio vinceva sempre Jachi, perche' il suo cavallo era egomaniaco e voleva sempre stare davanti. Jachi, tutto grosso, stava la' sopra urlando "no, no, piano, buono, piano", completamente in balia. Alla fine lui dice che lo governava tipo Raul con Re Nero, io stavo troppo indietro col mio ciuco per verificare. Il ciuco lo avevo chiamato Rui, poi siccome era troppo scarso e' diventato Maspero. Non ci sono parole per quanto e' bello andare per cime con ciuchi e cavalli. Volevo parlare un poco dei cinesi. Con la stessa profondita' di sfumature del nostro frasario per sopravvivere in Cina, premetto. Intanto, le guardie cinesi. Per tutti i 20 giorni del viaggio non abbiamo assistito nemmeno a un episodio di tensione. Dicono sia per la temutissima polizia locale, che ha ruolo di deterrenza e prevenzione. In realta' la scena e' che ci sono incroci dove ognuno fa quel che vuole, guida come vuole, suona quanto vuole, e nessuno mai s'arrabbia, e incroci dove stazionano tipo 6 guardie, tutte a capannello, che parlano fitto stravaccate, senza cappello, senza pistola, senza manganello, con una radietta che non manda mai un ordine. In quegli incroci c'e' piu' caos che mai, ma mai un cinese che si arrabbia. Forse non si arrabbiano mai. Tant'e' che la cosa ganza e' che il poliziotto piu' grosso che s'e' visto in Cina, tra 300 e piu' visionati, prendeva schiaffi pure dal mio inutile ciuco tanto era piccolo. Una volta uno per fare il duro ha tirato fuori l'attrezzo da ninja di Michelangelo delle tartarughe ninja, e lo svolazzava in aria, ma questo svolazzava meno della sua camicia,perche' la divisa sta larga a tutti i poliziotti cinesi, che il governo per stereotipo le fornisce della misura che va bene agli sceriffi americani del Sud col braccio di fuori dal finestrino mentre attraversano il Texas in cerca di guai. Uno che ho conosciuto qui dice "i cinesi tutti compagni" per spiegarmi queste stranezze. La fazione anarchica del gruppo insorge a prescindere. Checco parla solo di Tibet libero, e ci porta in giro per tutte le minoranze tibetane del paese. In effetti la situazione politica e' confusa e indifendibile, ma il coro funziona da Dio. Cambiando discorso invito Duccio a allenarsi bene in quel paradiso del cicloturismo, perche' a settembre ho intenzione di convincere Zio Carlo a riprendere la bici, e Checco mi ha convinto che la cosa piu' divertente del mondo deve essere pedalare con voi, mentre la Silvia e mamma si agitano. Poi mando tantissimi baci alla cousin, due coccole allo Zagni, e un "Cammisano con noi" a chi sa lui. Vorrei che Tongi mi promettesse che quando si torna lui non e' all'elba, e dico a Simone di aver pazienza, che il babbo e' accecato dal calcio moderno, poi torno io e ti do' ragione. Volevo pregare l'ottimo Gero di non prestarsi alla speculazione telematica sul calcio honduregno, che se avessi il tempo di spiegarti la situazione in dettaglio te ne trarresti via schifato. Piuttosto se non ci vedessimo prima della tua partenza ti saluto urlando da qui e ci si rivede al prossimo torneo Rivolta.

Ok, nuova pagella (detta la cigliegina)

Ebbene senza tanto indugiare cominciamo subito:
0-alla banda di pischelli incontrati oggi in un internet point i quali, sprezzanti del pericolo di trovarsi davanti a 4 tosti drughi fiorentini, ci hanno sbeffeggiato e canzonato per circa 10 minuti (fino alla nostra saggia ritirata) immagino a causa della nostra intrinseca incapacita` di gestire 4 computer cinesi malfunzionanti...maledetta ciber-pische-cina
1-alla presenza fuoriluogo di una molesta americana durante la gita a cavallo, la quale, stridendo completamente con l`armonia new-age indotta dalla natura quasi incontaminata della natura cinese, e`: 1) cascata goffamente da cavallo nell`inutile tentativo di stare dietro all`agone ippico tra me ed il prode yahi (non ricordo chi abbia vinto ma forse lui...) generando un pesante senso di colpa ad entrambi gli eroi...2) litigato con una guida per quasi tutto il viaggio per finire scortata come una bimba dal nemico sensa piu` spazio di manovra sul quadrupede..3) per essere inciampata piu` volte procurando forti rallentamenti alla marcia 4) last but not least per essersi macchiata dell`infamia di non aver nemmeno detto` thank you` alla generosissima offerta (accettata!) di uno dei miei 10 biscotti cinesi che durante la gita, scarseggiando assai il cibo, erano indispensabili quanto preziosi per la sopravvivenza fisica del gruppo...INGRATA!
2-al pulman Songpan-Linxia preso in data odierna. Dovete sapere che in Cina i pulman non partono fino a che non sono ultra-mega pieni, e vabbe`, passi. Ma oggi il nostro Iveco ha avuto pure l`aggravante di essere bucato sotto il sedile di checco e poccio, all`altezza precisa della marmitta la quale...vi lascio immaginare...e` stata una asfissia agonizzante.
3-Alla proprietaria dell`hotel dove abbiamo dormito a seguito della sfinenete ``passeggiata`` a cavallo...tutti pregustavamo una bella doccia calda dopo giorni di pioggia e gelo ed invece, dopo le rassicuranti parole cino-inglesi della suddetta, mancava non solo l`acqua calda, ma l`acqua stessa...io ho optato per la protesta, poccio per la doccia virtuale(o fantastica), della quale va fierissimo nonostante gli scarsi risulti igenici.
4-alle piraterie di Tonio sul NOSTRO blog palesemente geloso di non averne uno tutto suo e del quale si serve per fomentare Poccio nei suoi vaniloqui sulla Fiorentina... Increscioso!Poi lo dobbiamo ciucciare noi... in CINA continua a parlare di dati sul calcio mercato talmente inconsistenti che farebbero sbadigliare i vecchini del bar Marisa.
5- alla caparbia con cui checco tenta ogni volta di entrare nel blog sbagliando regolarmente l`immissione di password o di username, innescando reazioni sconsiderate di yahi, eletto referente supremo di questioni informatiche. Buono l`impegno, scarso il feeling..
6-Al pazzo scriteriato sino-musulmano che ci ha procacciato a Langmusi portandoci nel suo `alberghetto` fatto di fango...molto pittoresco, senza bagno (solo due assi di legno sul giardino e via) il quale se non si fosse intestardito a volerci servire e riverire entrando 100 volte al giorno in camera senza bussare (neanche dopo aver colto poccio nudo si e` ritirato!) avrebbe avuto un buon otto..
7-alla prestanza pocciana nel far fronte a febbri incandescenti durante la gita a cavallo, il quale allo sciogliersi del termomentro tra le ascelle ci intimava signorilmente: `lasciatemi solo, non e` niente`Chiaramente era tutto un bluff, infatti memore delle forche liceali con il trucco del termometro sotto la lampadina, per evitare inutili faticate naturalistiche aveva ben pensato di appoggiare per un po` il termometro sui sassi contigui al focolare, con effetto cinematografico...Grande performance!
8-a Langmusi, della quale in questo momento i miei compagni immagino stiano trattando...immersa in una valle a seguito di paesaggi mongoli sterminati , nonostante il suo essere villaggio meta di turisti zaino in spalla conserva ancora intatta una vena di spiritualita`sincera...
9- al nostro autista di minivan tra songpan e langmusi, veramente la caricatura di un bischerone di montagna...nonostante questo pero` ha avuto un gesto molto semplice quanto commovente..il giorno della partenza che avevamo fissato addietro si e` presentato al contrario del suo solito costume vestito a festa con una giacchettina marroncina, i capelli pettinati e le scarpe buone...sembra poco ma e` stato un gesto di profondo rispetto a prescindere dal nosrto esere 4 turisti che piu` (forse) vedra`.
10-a tutti coloro che seguono attivamente o meno il nostro blog, i quali aggiungono a quest`esperienza unica nella sua specificita` anche una con-partecipazione non solo affettiva, ma comprendente un modo diverso di concepire il Viaggio. (10 anche a questa mielosita` che mi ricorda l`ineguagliabile yogurt di yak...)

lunedì 30 luglio 2007

per chi pensava che i miei discorsi sui cavalli tibetani fossero solo vaneggiamenti...




Meglio tardi che mai

Una breve nota doverosa.
Abbiamo un vincitore dello spassosissimo quiz da me indetto per la decifrazione del titolo dell`ormai arcinoto blog 516 euri.
Il campione maximo (la quale identita` rimarra` oscura ai piu` ma che chi lo ha conosciuto da piu` o meno 10 minuti non avra` dubbi circa il volto che si cela dietro lo pseudonimo...)ha diritto come da contratto ad una splendida, ma che dico spendida, sublime, ma che dico sublime, divina, ma che dic...`nsomma abbiamo capito...confezione di biscotti cinesi al ripieno di yak e sara` mia premura la consegna di tale abbondanza di squisitezza e il controllo della relativa CONSUMAZIONE (capita proprio alla persona giusta ma si sa alle volte lo spirito competitivo dove porta...ricordo all`interessato un certo discorso sulla responsabilita` delle proprie azioni...ihih)
Comunque per i tardoni e pigri di pensiero o piu` semplicemente per i lavativi, 516 euri sta per un MILIONE delle vecchie lire, come il titolo del celeberrimo libro di Marco Polo, il quale, in compagnia di fratello e padre, circa 800 anni fa, soggiorno` in qualita` di ambasciatore ed esploratore alla corte del Gran Khan...
Non male la trovata di yahi, nevvero?

Il ritorno dell'Incursore

Ciao tutti,
amici e parenti riarsi dalle calure d'oltrasia, e' il vostro narratore meno fecondo che vi scrive, "l' Incursore", com' e' stato definito da un certo Duccio, nostro affezionato lettore fiorentino.
Mi auguro che il gestore cinese sia clemente nel concedermi di compilare queste magre note prima di chiudere bottega: sono molte ormai che una luna scintillante fende il cielo asciutto di questo estremo ovest del Katai.
Oggi prima giornata di sole dopo settimane di piogge dirompenti, l'abbiamo trascorsa in questo villaggio di frontiera, a quasi 3000 metri di quota, a leccarci le ferite delle avventure cavalleresche e rinfrancare i nostri spiriti inquieti. Domani si riparte, destinazione Langmusi, avmposto tibetano al confine col Gansu (credo che somministrarVi queste coordinate sia come cercare di spiegare a un tibetano dove si trova Chiesina Uzzanese, mettendolo preliminarmente a parte del concetto di Fi-Pi-Li... ciononostante ve lo comunico, da qualche parte dovremo pur essere, no?). Il morale della ciurma cresce di ora in ora, il tempo si restringe e si dilata come fosse cosa viva -e forse e' proprio per dar vita al nostro tempo che ogni tanto ce ne andiamo- domani di buon ora ripartiamo, affondiamo un altro po' nell'ombra di quest terra senza misura e questo e' quanto.
Le emozioni corrono tutte sottopelle, e' cosa dura acciuffarne anche una sola e metterla in circolo, come quando si vuole imporre la doma ad un cavallo e si tenta di farlo correre attorno a noi.
E cosi' la cronaca si fa racconto e il racconto evocazione, forma evanescente, come lo sono le sensazioni di cui intende farsi voce.
Le montagne, dicevo, e i cavalli, e la pioggia, e gli sprazzi di sole che hanno arrossato i nostri volti, e le guide tibetane che parlavano un dialetto impossibile (secondo me, nemmenop tra di loro si capivano..), e il loro sorriso meraviglioso anche se ci sono cinque gradi, diluvia e devono dormire all'addiaccio, o scappano i cavalli, o la compagna americana rompe i coglioni con qualche richiesta assurda; eppoi Jachipo che per loro e' "l'uomo yak", e la montagna di ghiaccio al cui cospetto indossano abiti votivi ed al cui respiro affidano coriandoli di preghiere; e le case inerpicate sui pendii, e il cielo che vive e si muove sulle nostre teste, come un animale, imprevedibile, capriccioso, ed ogni tanto ci incanta disegnando mosaici di nuvole sui versanti snudati dall'altrura; e i bambini, gli anziani, le donne, i lama, e i maiali, i cani, gli asini, le capre, i cavalli, le pecore e gli yak, e gli uccelli e le farfalle: tutti liberi, tutti sparsi per le valli, senza un recinto, senza una catena. E le povere cene attorno al fuoco, vagheggiando prelibatezze nostrane, e i pranzi sui prati: una ciotola posata per terra dalle guide in mezzo a noi, come maiali attorno al trogolo; e il torrente che accompagna il sonno tormentoso come mare in tempesta, e i risvegli, i silenzi, la notte senza luna e stralunata a discorrere di anarchia e comunismo; e quella lingua bellissima assurda che e' il tibetano, in cui basta una sillaba per chiamare ogni forma del creato: cosi' che il cavallo e' "ta", il cane "ba", il gatto "ma" e via e via; e il freddo, e l'altitudine che ti mozza il fiato, e poi, e poi... un giorno forse riusciro' a parlare di tutto questo e d'altro ancora, ma adesso e' tardi, il locale sta chiudendo e gli altri dormono da un pezzo, e non saprei neanche da che parte cominciare, quindi vi mando un abbraccio forte forte, ovunque siate, chiunque siate (che, anche volendo prendere la mira, dalla Cina si abbraccia un po' a casaccio...).

Zaigiien,

F

p.s. Una kalinchta a Gigi e all'Alex

mercoledì 25 luglio 2007

La Pagella di Lorenzo, quello vero...

Dato che i miei compari, Poccio in primis, sono molto piu` bravi di me nella prosa, si e` fatta necessita` di ritagliarmi un ruolo non tanto di narratore, quanto semmai di ironico-incursore.
E` proprio per questo che, conscio dei miei limiti, vi presento la neonata PAGELLA di Lorenzo.
P.S sono graditi commenti di ogni genere, astrenersi Tonii (Scherzo!!)

Iniziamo dal voto piu` basso, lo zero, fino alle vette incantate del 10.

0-al viaggio di 12 ore in un treno intasato di centinaia di cinesi per vagone, costretti a dormire in piedi, fra puzzo, sporco e caldo. Tutto questo a causa di una scellerata decisione dei miei compari, i quali, accecati dal bagliore di 4 cinesine dirette a casa loro, per i fatti loro e che comunque MAI, dico MAI, avrebbero ceduto alle loro moine, hanno comunque sacrificato ben volentieri la loro e la MIA salute psicofisica pur di attaccare uno squallido bottonazzo...(tra l`altro pure bruttine, ma si sa, a certe teste calde l`esotico fa male...)
1-Alla signora proprietaria di un ristorante, la quale oggi, sfruttando la fretta di partire dell`autista del pulman e la nostra inettitudine a parlare il cinese ci ha rifilato una fregatura di conto (ben 11 euri!!)
p.s qui sono tanti
2-allo scaldabagno dell`albergo dove abbiamo dormito ieri notte, il quale, mentre mi facevo la mia beata doccia, e` scoppiato fragorosamente facendo cadere i miei vestiti appesi nel bagnato e provocandomi la caduta di numero 345 capelli (ROSSI!!!) e innescando l`ipocondria di Poccio.
3-ai bagni cinesi, i quali spesse volte hanno solo delle pareti divisorie di qualche centimetro e senza porta, i quali oltre ad essere sporchi di cacca sempre, impediscono CATEGORICAMENTE di poter gestire con pudicizia le proprie intime funzioni biologiche.
4-alle super chiaccherate extra lunghe ed extra snobbone dei miei tre compari, i quali, a partire da un filo d`erba, giungono a dimostrare, con sommo entusiasmo, che il comunismo cinese e` un banale pseudoontosilolinguismo culturale di stampo anarco-fascista.
5-alla smania di compere di me e poccio e a ruota jahi rimbecilliti dallo yuan debole...si ma intanto la Cina ce fa er mazzo...(5 anche all`ostentata mancanza di libido di checco nel comprare qualsivoglia cosa, eccetto biscotti cattivissimi per i quali ha un fiuto particolare....)
6-sebbene forse un po` esagerato(4, dico 4 beautycase), il numero di medicine di Poccio permette comunque di far fronte a qualsiasi epidemia, infezione virale, batteriologica, raffreddore, aids (ha scoperto il vaccino ma lo tiene per se..), e ogni malattia possibile ed imaginabile...a me ha curato la diarrea...quindi 6 e non 2!!
7-Al monastero zen sulla vetta di una infinita scalinata lungo una splendida valle scavata da un fiume. Se il monastero fosse stata una meta turistica meno cinesizzata (e se non avesse sparato 12 ore al giorno musica finto religiosa da autoparlanti lungo tutta la vallata)avrebbe avuto un bel otto meritato.
8-Ai commenti dei varii genitori, con i quali (si sa, le creature son cresciute...ma avranno preso la carta igenica?)spuntano consigli accorti per la salvaguardia della salute di questi figli degeneri.
E` divertente vedere i loro dibattiti ed interventi sul blog, fanno sentire a casa...(nel bene e nel male!)
9-alla virata provvidenziale che ci ha permesso di evitare la pioggia del sud e che ci ha spinti, pur provati, in questa splendida vallata pseudo tibetana dove tra l`altro compiremo una splendida (si spera...)escursione di 4 giorni a cavallo lungo laghi, montagne e quant`altro possa stuzzicare la fantasia di un qualsiasi cittadino accaldato nella conca (o pentolone) sempre a bollore, ovvero Firenze...
10-Ma la cosa in assoluto piu` straordinaria, immagino che i miei compagni concorderanno, e` immaginare e gustare il dolce sapore che emana la vostra INVIDIA, nel saperci qui, beati, nella nazione piu` esotica ed affascinante del mondo, a leggere Marco Polo e in piu` passando da alcuni luoghi dove lui e` stato....insomma...cazzeggiando beati e sguazzando davanti ad interrogativi tipo: `raga`, domani monastero zen tra le foreste o gita a cavallo con falo` sul lago?nooo, io sono stanco, andiamo a ciantellare tra le brulicanti stradine laterali dei sobborgi cinesi...`
Ebbene, come recita una nota pubblicita`, il suscitare invidia non ha prezzo, per tutto il resto c`e` Mastercard...

Rosicate un po' va..

(finalmente sono riuscito a caricare un po' di foto)


Dali


Ancora Dali (poccio pedala in lontananza)



Leaving Lijiang



La frana



Waiting in the rain..




[....] ....il treno per Chengdu



Chengdu



Il tempio sul monte Quingcheng



Finalmente il sole (arrivo a Songpang)



Exploring Songpang



Quello che ci aspetta domani

io lo so perche' non resto a casa( che e' una canzone d'amore ) parte II

Insomma, s'era alla frana. I sassi ancora cadevano e tutti passavano piu' veloce possibile. I bambini spingevano, noi con le valigie delle anziane, pastori con le pecore, tipo 30 pecore in un corridoio da 1 metro. Usciamo immersi nell'argilla fino al ginocchio, ancora piove. Il pulman nuovo e' piccolissimo, tutti fumano dentro, parliamo di sigarette con cinesi ciccioni usciti pulitissimi. Le ragazze, vestite come signorine di pontassieve in gita a Firenze, dira' Checco, ci spiegano che appena arrivati possiamo volare su un treno notturno per Chengdu, 12 ore, e che la mattina, arrivati dopo l'alba, ci saremmo riposati in un ostellino accanto alla stazione. Allora noi si pensa che tutto e' perfetto. Poi s'arriva correndo in biglietteria, tutti argillosi e puzzosi noi, splendide e intonse loro, e il bigliettaio cinese del treno cinese ci dice che il treno e' pieno e che con una tangente di 5 euro potevamo fare i 700 km in infinite ore tutti in piedi aspettando pero' che si liberassero i vari posti. Le ragazze non hanno un attimo di cedimento, noi ci guardiamo in faccia e pensiamo che se lo fanno 4 pischelle, per Dio, possiamo farlo anche noi. Quindi saliamo. Nessuno ci aveva detto che le pischelle erano campioni del mondo di treni. La situazione e' impossibile. Tipo la segreteria della Sapienza. Tipo la medina di Fes. Capiamo che non ce la possiamo fare. Non so le pischelle, ma sicuro il bigliettaio era campione del mondo di tangenti. La Cina intera e' in sovrannumero sul treno. Ci sono tutti. Che so, 50 posti a sedere e 450 persone. Poi ci accorgiamo che nessuno di noi mangia dalla sera prima, e sul treno ci sono solo le cose che so che non devo mangiare. Le bambine si improvvisano mamme, ci creano posti dappertutto, cerco di spiegare al tipo del cibo che ne penso del mio mal di pancia, che farebbe lui se fossi suo figlio, e forse un poco ci intendiamo perche' ad oggi sto benissimo ancora. Checco al solito mangia smodatamente, tipo 2 zuppe di spaghetti confezionate. Si emoziona davanti al cibo e diventa un bambino. ruzzula con le sue bacchette fino al piatto del vicino, fa le tattiche, cerca di convincerci. Indica a vuoto. Una scena inguardabile. 2 volte al giorno. Insomma sul treno per ogni fila 5 persone hanno prenotato. Ma i cinesi pensano che in quei 5 micro sedili si possono sedere almeno 8 persone, cosi' e' tutta una guerra di posizione per ore, gente che guadagna centimetri, gente in braccio. Poi il corridoio pieno, poi tutti girano con sacchi pieni di patate, soia, mattoncini. Enormi sacchi bianchi a fare da cielo a questo spettacolo. Poi quelli sdraiati sotto ai sedili. Tutti a mangiare cose in brodo. Il controllore che passa 3 volte all'ora, e i controllori cinesi sono gli unici cinesi veramente cicci che ho visto qui. Allora passano tutti sorridenti senza alcun scopo e tutti si alzano e poi tutti veloci a riguadagnare nuovi assetti, come in un due tre stella, solo molto piu' onirico, piu' dolce.Se non entri a divertirti non esci vivo. Entriamo in mentalita'. Tutta la notte in piedi, seduti strani, accucciati, a parlare di tutto con le nostre amiche, delle ragazze occidentali, dei genitori cinesi, del mare e del matrimonio, di calcio e di biliardo, dei viaggi e dei treni. L'alba non arriva mai e il treno ferma sempre, e dove ferma tutti salgono. Con un entusiasmo del tutto immotivato. Mai vista una gentilezza simile. Resta il fatto che era troppo. Alle 5 quando proprio sono le 5 salgono altre 100 persone. Qualcuno mi puo' capire, lo so, se dico che le guardie appostate alla stazione di caserta tutti incazzati, e noi che tutti si dormiva dopo scontri durati il sud italia intero, erano una passeggiata in confronto. D'ultimo, come durante l'alba di ogni treno che abbiamo preso e prenderemo insieme, per Palermo o da Udine o chissa' dove, non importa niente chi abbia vinto o perso, niente quanti cinesi o viola dividano con te il vagone, quando e' l'alba e tu sonnicchi e ancora hai voglia di parlare e accanto e davanti a te e' uguale, nessuno mai perde quella voglia,ogni volta la vecchia gioia senza ritegno mi avvolge e non mi lascia piu', oltre la mattina, oltre il pomeriggio assonnato. Dopo 10 giorni di Cina, su un treno troppo pieno, ci ricordiamo tutti, prima del sole che solo oggi abbiamo raggiunto, perche' non si rimane a casa. Fino alla sera dormiamo a Cengdu, il resto spero lo stia raccontando Jachi.

io lo so perche' non resto a casa

domenica 22 luglio 2007

io lo so perche' non resto a casa

A 2444 metri sopra al mare, davanti le vette piu' belle del mondo e non le puoi vedere. 2000 metri di altezza strani, paesaggio tropicale, ci crescono i banani, ma e' fresco. Solo tre giorni fa avevo riportato qui tutte le linee che avevamo tracciato da Firenze e che sulla cartina tagliavano la Cina come piu' ci piaceva. Ma puoi stare davanti ai monti a aspettare il bel tempo per settimane solo se sei un'impresa sportiva o scintifica. Cosi' incaponirsi era da scemi. Allora ci mettiamo una sera sotto la grondaia del nostro terrazzino e decidiamo di andare a nord, verso il deserto, le steppe mongole. Guardando il meteo su internet fa ridere che piove ovunque. Se avete due minuti da buttare fatevi due risate. Nel deserto mongolo non piove. Si va la'. Mi piace disdire il programma che sognavamo da un mese. Mi fa comunque sentire un uomo libero. Perche' poi per cambiare strada c'e' da faticare. La sveglia e' prima dell'alba grigia, piove forte. La citta' nuova, piu' in basso, e' gia' piena di muratori che vanno in bicicletta trasportando travi enormi. Prendiamo un bus che va verso est, a Panzihoua, dove passa la ferrovia per Chengdu. Il viaggio durerebbe 8 ore, con una vista incredibile, perche' si costeggia un burrone di 1000 metri per ore, con le soste per mangiare riso nei baracchini classici, solo che la strada e' famosa per le frane, e tutti ci dicono che non si sa mai quando si arriva. Infatti alle 12 il bus si firma davanti a un enorme cumulo di sassi caduti e di argilla zuppa. Spero che prima o poi riusciremo a mettere le foto perche' e' indescrivibile. Inizia un esodo da tutti i pulman fermi di uomini e donne e animali che sotto la pioggia, con calma, attraversano la frana in entrambi i sensi e prendono il bus fermo dall'altra parte, che inverte la direzione e torna indietro con i nuovi ospiti. Dice che succede sempre. Ci perdiamo 4 ore. Facciamo amicizia con delle studentesseche da Lijang tornano a casa per le vacanze a Urunqi, 5 giorni assurdi di viaggio con ogni mezzo per tutta la Cina fino al confine col Pakistan, la citta' piu' lontana dal mare del mondo. Finisco domani che mi mandano via e inizia il bello che richiede calma.

venerdì 20 luglio 2007

svolte

non esiste sconforto piu' grande per un viaggiatore di quello provocato dalla sensazione di aver percorso migliaia di miglia per trovarsi ancora a casa. oggi siamo confusi e un po' costernati. intorno a noi diluvia. la pioggia e le nuvole ci fiaccano l'anima, mentre, presi nella rete del turismo di massa, ci dibattiamo invano cercando una soluzione. la cina e' qui. ma e' incredibilmente lontana. si nasconde dietro montagne di difficolta' linguistiche e di distanze culturali.
non siamo riusciti a trovare una carta stradale di questa zona. l'ipotesi di inventarci una rotta attraverso le montagne si fa sempre piu' lontana. forse non ci rimane che comprare quattro cavalli tibetani e perderci tra le gole.
quel che e' certo e' che non ci arrenderemo. il tempo stringe pero'. ed anche questa e' una sensazione insolita. in viaggio il tempo si dilata, ogni secondo diventa un ora, ogni settimana un mese, un mese vale un anno. ma non qui. non ho avuto questa sensazione ne' a kunming ne' a dali e meno che mai qui, a lijiang. nonostante le grandi aspettative che avevano suscitato in noi le descrizioni delle guide si tratta di un fintissimo borgo pseudo-tradizionale ricostruito dal governo ad immagine e somiglianza dell'idea che l'americano medio ha della cina: un groviglio di paccottiglia illuminato a giorno da un milione di lanternine rosse in cui si agitano senza dignita' un milione di turisti tutti uguali, siano essi europei, americani, cinesi o eschimesi..
affiora prepotentemente in me l'amarezza di aver ingenuamente creduto che queste remote regioni fossero immuni dal potere del dollaro che tutto crea e tutto distrugge. un'amarezza strana, paralizzante, dettatta dalla sensazione che non solo e' impossibile opporsi allo status quo, ma che e' e sara' sempre piu' difficile perfino sottrarvisi, sfuggire ai percorsi obbligati, dribblare le imposizioni della massa, eludere le durissime leggi che governano il nostro futuro.
ma questo non e' tutto. abbiamo passato due ore su internet allibiti a guardare il meteo. la cina del sud e e tutta la parte costiera e' tutta completamente coperta da una enorme perturbazione intergalattica. piove ovunque e tantissimo. nubifragi, alluvioni, tornadi. nel raggio di tremila chilometri c'e' solo acqua. da quando siamo qui non abbiamo mai visto il sole. sul nostro viaggio sembra essersi abbattuta una maledizione. tutti i nostri piani sono stati completamente stravolti. ma non ci siamo abbattuti. e abbiamo infine deciso. partire all'alba e andare verso il sole. ci aspettano dieci ore di bus attraverso lande desolate e poi un treno notturno per chengdu. li' dovremo trovare una breve tregua. non piu' di tre giorni di semi-sole. ma non ci fermeremo. andremo ancora piu' a nord. gansu. ningxia. forse fino in mongolia. rincorreremo il sole per diecimila chilometri se necessario. la cina ci sta mettendo alla prova e non abbiamo nessuna intenzione di gettare la spugna. partiremo all'alba piu' agguerriti che mai e lo troveremo questo maledetto sole cinese, dovessimo arrivare sulla luna.

Nuvole

I poeti cinesi parlano spesso delle nuvole. E incredibilmente a lungo, interi versi completamente avvolti dalle nuvole. Per quanto abbiamo visto noi la Cina e' un'unica lunga nuvola grigia, per 2500 km, da Shanghai aKunming, e poi per piu' di 800 km di bus sui contrafforti lunghissimi dell'Himalaya, fino a Lijang. Piove molto spesso, sotto di noi, a Chongqing, dove iniziano le piane che ci riporteranno a casa, c'e' stato un alluvione terribile, 16 ore di tempesta. Qui, semplicemente, la pioggia impedisce il trekking, che rimandiamo di giorno in giorno, e non ci fa vedere le vette che ci circondano, altissime e ghiacciate. Stiamo pensando di modificare i programmi, anche perche' nell'attesa ci accorgiamo di essere caduti nella via del turismo ufficiale, che anche qui e' veramente insopportabile. Rincontriamo nei diversi posti le stesse faccie, sembra che tutti seguano la stessa strada, di inseguirsi a vicenda, cinesi dell'est, americani, milanesi,che il viaggio sia dentro una pista luminosa e soffocante. Cosi' domani scarteremo decisamente verso nord, verso il confine col Sichuan. Il primo obbiettivo ora e' sperdersi per l'altopiano, segnarci una nostra via. Checco e Iachi sono fuori a comprare una carta dettagliata, con le altitudini, le valli e i dislivelli. Vogliamo cercare intanto dei territori piu' selvaggi, aspettando che il maltempo passi e che si possa intraprendere il passo verso l'estremo ovest,che sta li' vicino, e che nemmeno riusciamo a vedere. Cosi' la speranza e' di non trovare internet per qualche giorno, di non trovare luci da festa e menu' occidentali per colazione. Piu' che una speranza sta diventando una necessita' per dei caratteri come i nostri. Rispetto all'India non riesco a descrivere la diversita' che si prova a viaggiare qui, la familiarita' che ancora ci avvolge e che un poco leva, insieme all'inquietudine e all'estraneita', il gusto di un viaggio estremo dentro l'ignoto e dentro se stessi. L'inquietudine cambia colore, e assomiglia all'irrequietezza di certi pomeriggi primaverili in cui aspetto che le giornate si allunghino. Domani mattina ci sveglieremo presto e proveremo a entrare in Cina davvero. Mi dicono di Vieri a Firenze. Se me lo dicevano non rinnovavo. Come se mi cambiavano il colore della maglia. Un bacio a babbo e mamma e zizzi', a presto.

mercoledì 18 luglio 2007

Still alive in China

Affezionatissime lettrici (i lettori -se ci sono- non possono essere affezionati e comunque non mi interessano un "granche", piatto tipico cinese),
e' con grande piacere che mi trovo a vergare nell'etere perituri racconti sulle nostre disavvnture in terra mandarina!
Suppongo che i miei compari vi stiano gia' prolissamente aggiornando circa i nostri spostament..
A cazzo e venuto un cinesino alto un metro e venti che mi ha intimato di mollare il computer (do' per scontato che sia un maestro di kung fu e gli do'retta..)
vabbe' bimbe(i), vi devo salutare senza dirvi un cazzo, che tanto avrei scritto solo stronzate (di qualita' comunque imparagonabile alla spazzatura di Poccio, detto "l'Inutile")..
Un bacio a tutti,
F

Tonio sempre con noi

Imbattibile Tongi, se mi fai altre due o tre moine, pur sapendola lunghissima, perdo la testa e accecato dalle coccole vaghero' ovunque per l'Asia a rintracciare tutta la famiglia Mugnai e vegliare sull'adempimento dei tuoi voleri. Ti ringraziamo tutti per il solito affetto che ci dedichi. Tocchera' dedicarti un'altra volta il viaggio. Casomai mi mandi qualche succolenta notizia di calcio, che qui pullula di magliette del Napoli Soccer, non so niente della squadra, i miei amici mi infamano e mi interdicono i cori, io ora li traduco in cinese col frasario e glieli propino sottobanco come scioglilingua. Il miglior scioglilingua cinese e' ma ma ci ma, ma man, ma ma ma ma. Questa tastiera non padroneggia gli accenti che ci sono e sono diversi conferendo senso. La traduzione pare "La madre cavalca un cavallo. Il cavallo e' lento. La madre si infuria contro il cavallo". Letterale " madre cavalcare cavallo. cavallo lento. madre gridare cavallo". Poi, brillantemente, ho scoperto che la h in Cina si pronuncia tipo una c alla casa del popolo di Novoli. A presto.

aggiornamenti

Allora...e` passato solo un giorno dall`ultimo aggiornamento e quindi non rompete tanto per quest` ultimi.. considerando che siamo davvero in culino ai curiosi!
Oggi siamo a Dali (per i periti in geografia guardate l`altlante)
Domani direzione lijiang, luogo tra le montagne ma piuttosto turistico...dicono comunque che valga la pena...
Oggi abbiamo incontrato due americani (denominati mozzarella e fred flinstone)che parlano fluentemente il Cinese! quando vengono in Italia non parlano una parola e poi in cina parlano da Dio...mah!Ci hanno dato un contatto di un tipo che ci dovrebbe aiutare nello scavalcamento delle montagne al confine col Tibet...l`idea e` trekking in luoghi sperduti e poi bussini a manetta village to village...yeahhhhhh Speriamo siano affidabili...
Ci sono certi invidiosi (TONIO!!!) che insinuano che in realta` ci stiamo inventando tutto...questo in parte e` vero...infatti abbiamo lasciato a firenze l`inutile poccio che nonostante la buona volonta` non ha fatto i conti con la sua cagionevolezza...quindi per consolazione gli abbiamo dato la possibilita`di scrivere nel blog e di fare un po` di copia incolla con le foto....
per quanto riguarda le foto, che sono sicuro incuriosiscano i nostri lettori piu` pigri, ci scusiamo ma come jahi ha precisato ci vogliono in questi computer a pedali diverse ore per caricarle...godetevi la nostra prosa piu` che fluente....
Saro` sdolcinato, mi perdonerete, ma mando un bacio speciale a Rebecca e al mio babbo...Oggi sono qua in un puzzoso internet- point cinese fiero e contento di avere davanti migliaia di cose da vedre e vivere(delle quali vi aggiorneremo) ma con gia` un po` di nostalgia...


p.s ancora nessuna risposta al quesito...Aiutino...pensate ad un certo Marco .... vissuto parecchio fa....

fotomontaggi



nonostante checco mi asfissi con la sua totale incapacita' informatica sono riuscito a regalarvi qualche angolo di cina..

(ps, per tonio: per costruire il set di questo localino cinese ci abbiamo messo un intero pomeriggio, per montare la seconda ho passato tre ore su photoshop.. ma dovevamo pur fornire delle prove concrete)

martedì 17 luglio 2007

un po' di cose serie

cari affezzionatissimi..
dato che i miei inutilmente prolissi amici vi hanno gia' ammorbato con quantita' di stronzate di gran lunga superiore a quanto una normale persona riuscirebbe a metabolizzare in una settimana, mi limito ad aggiungere le nostre tappe sulla mappa, per farvi capire dove siamo, e qualche foto.. aerei e aereoporti dato che finora non abbiamo visto molto altro.

qeust'ultima attivita', apparentemente banale, si e' in realta' rivelata un'impresa quasi insormontabile, dato che questi stupidi cinesi hanno i computer tutti ideogrammi e, cosa ben piu' grave e molto meno comprensibile, ci impediscono di vedere il nostro blog.. scrivere si, vedere no.
peccato, perche' per il resto sono gentilissimi e in generale deliziosi.

(ovviamente, ma non ditelo al governo popolare, dopo un po' di tentativi e grazie alla mia infinita perizia sono riuscito ad accedere al blog per vie traverse.. ma non a visualizzare le foto... quindi le ho messe ma non so come sono venute, ho paura che alcune siano girate.. commentatele un po' cosi' mi dite)

ci siamo....

ringraziando anticipatamente per la partecipazione lancio un concorso riservato ESCLUSIVAMENTE a chi non sa la risposta...molti dei miei amici e conoscenti infatti si interrogheranno sul perche` del nome di questo blog e di sicuro non sapranno la risposta poiche` io l`ho saputa 5 minuti fa....la sfida e` aperta, in premio ottimi, dico OTTIMI, biscotti cinesi...vinca il migliore e SIATE ONESTI!

p.s coloro che gia` sanno la risposta non facciano gli spocchiosi tipo `ma che stupida questione` perche` non e` facile per chi gia` non lo sa...io non ci sono arrivato (non che voglia dire molto!!!)

l`unica cosa che sono sicuro non sia ancora stata scritta dai miei simpatici companieros e` che i cinesi sono Tutti ma proprio TUTTI magri...mi sento a mio agio tra loro, se non fosse per il fatto che a loro modo di vedere giro per strada con una eccentrica torcia in capo che costituisce uno spettacolare quanto inusuale color fuoco...saluti a tutti i belli e si, va`, pure ai brutti..

piccola comunicazione

Siccome stavolta, invece che il solo Checco, mi sto inutilmente scarrozzando per mezza Asia, areoporti, montagne e risaie, pure il Todorow, e s'e' avuto, io e jachi, per metterli buoni la sera a fare qualcosa, l'idea di fare il blog, mi tocca fare la precisazione iniziale che quello che vi scrive con il nome di Lorenzo e' proprio il dannosissimo Todorow, mentre io mi firmo Poccio, come i miei amici di Firenze mi conoscono, ma come gli altri non hanno giustamente mai sentito. Quindi, Lorenzo Giudici si firma Poccio. L'altro Lorenzo e' quello rosso, che stasera essendo troppo dannoso ha scritto in quanto admin, non riuscendo a entrare nella sua casella.
Siamo alla porta delle montagne. Da qui andremo con i pulman verso i laghi del nord, costeggeremo il Tibet tracciando una strana strada a C e tra quindici giorni di trekking e sveglie notturne dovremmo riscendere a Chengou. Da la' avremo davanti tutta la pianura cinese, 2500 kilometri fino al mare, seguendo il Fiume Azzurro, per le campagne calde e nebbiose dell'Hanui. Gli ultimi due giorni me li prendo a Shanghai per comprare tutto quello che non ho mai comprato. Tipo la maglia del Celtic e le scarpe da boxe. Per sdrammatizzare il romanticismo dell'Himalaya cinese.

Primissime dalla Cina

BuonaseraBuongiorno a voi,

a qualunque longitudine vi troviate, come mio solito ho aspettato un minuto in piu' dell' ultimo momento per presentarmi su questo scenario virtuale (ma in fondo quale non lo e'...) e probabilmente riceverete questo post in favolosi ideogrammi incomprensibili..Immaginmo che tutto cio' contribuira' a circonfondere la mia persona di ulteriore ineffabile mistero..

Insomma, affezionati lettori di banalita' dal gusto esotico, ecco i primi vagiti della nostra vita nel misterioso Katai.

Anzitutto la follia di prendere quattro (!) aerei uno dietro l'altro per raggiungere questa specie di Brozzi transhimalaiana, incastonata tra luoghi dai nomi leggendari e ciononostante insuparabilmente pacchiana e cementosa. Credo che il cherosene che e' stato bruciato per teletrasportarci fin qui avrebbe potuto riscaldare Firenze per sei mesi...il turismo bio mi purifica l'aura..

E quindi un delirio spaziotemporale durato due giorni di seguito, 40 ore di non-tempo immersi in non luoghi non sono roba da poco, abbiamo un fuso da paura e il principale argomento delle nostre conversazioni sono le scarpe di Jachi che ha sbagliato modello-che le ha ricomprate ma gli fanno male- che si e' deciso a riricomprarle nel degenero del mecato di Kunming regalandoci un'occasione sopraffina di sbeffeggio. Insomma, siamo ancora in botta piena e lo rimarremo per un po', quindi godetevi la nostra leggerezza prima che il taoismo permei in profondita' le nostre anime!

Poccio e' geloso perche' noialtri cachiamo come orologi; non e' bello, lo so, ma i miei doveri di evangelista mi impongono dovizia di particolari.

Ad ogni modo qui si sta da Dio, siamo a 2000 metri e crescono i banani nei parchi pubblici, le persone sono rintronate come campane a vuoto ma gentilissime (in un ristorantino meraviglioso abbiamo impiegato 1 ora per ordinare un'arcana pietanza che si annunciava qualcosa di inusitato per i nostri palati e ritrovarci -giuro!- quattro risi alla cantonese che manco al take away de Trastevere!!), le ragazze sono leggere come uccellini (non per altro siamo nella "citta' dell'eterna primavera", nome che potrebbe essere usato anche dalle nostre parti per riqualificare posti tipo l'Osmannoro..), Todorow e' un'attrzione turistica piu' fotografata delle pagode buddiste (stiamo pensando di trarne una fonte di reddito per la cassa comune) e il cielo non promette la pioggia che minaccia.

Vento in poppa, gente,
vi saluto, che scade il tempo,
Miao!

giovedì 12 luglio 2007

mo se parte -2

Finito ora di arredare casa con la mia bella fanciulla, comincio a porre la mente al viaggio...bagagli,visti, scarpe, prospettive, di tutto un pò...sabato rotta a roma e pernottamento da jahi, dove comincerò ad allenarmi nel duro sport del "dormi sul pavimento".. è uno sporco lavoro, ma qualcuno dovrà pur farlo. La mia identità non è stata ancora svelata, a breve inizierà la vera missione...segretissima...l'obbiettivo non posso ancora svelarlo, mi verrà comunicato strada facendo...vedremo...

Pregustando l'arrivo

Partendosi di là e andando tre giornate verso levante, l'uomo si trova a Diomira, città con sessanta cupole d'argento, statue di bronzo di tutti gli dei, vie lastricate in stagno, un teatro di cristallo, un gallo d'oro che canta ogni mattina su una torre.
Tutte queste bellezze il viaggiatore già conosce per averle viste anche in altre città. Ma la proprietà di questa è che chi vi arriva una sera di settembre, quando le giornate s'accorciano e le lampade multicolori s'accendono tutte insieme sulle porte delle friggitorie, e da una terrazza una voce di donna grida: uh!, gli viene da invidiare quelli che ora pensano d'aver già vissuto una sera uguale a questa e d'esser stati quella volta felici.

I. Calvino, Le Città Invisibili, Le città e la memoria. 1.

Siamo in onda!...