mercoledì 8 agosto 2007

Quattro guerrieri di terracotta a Xi'an

Once again on the net;

cari compagni, amici, parenti, sconosciuti, anonimi, anomali, anormali, cianotici, salute a voi.

Chi di voi e' in viaggio, chi e' a casa, chi ha il polso rotto, chi e' triste, chi dorme, chi si sveglia e legge queste quattro note sorbendosi il caffe' (e rovesciando la bilancia dell'invidia..), chi non ne puo' piu' di questo blog ma ogni volta ci capita d' inerzia, chi ha caldo, chi e' al mare, in montagna, al lago (ma chi cazzo fa le vacanze al lago?!?), chi non sa nemmeno dov'e', chi si collega solo a notte fonda, geloso di questa segreta consorteria; chi e' tanto lontano che per lui sto scrivendo dal domani, chi non si sente vicino niente, chi non so nemmeno chi e' e chi non sa chi sono, chi e' mio padre, chi sta fumando una sigaretta, chi sta facendo all'amore (spero che siate sempre numerosi), chi e' incazzato, chi non scrive perche' pensa di essere tipo Socrate o giu' di li', chi scrive una volta ogni tanto, chi e' preoccupato, chi se ne frega, chi pensa "quest'estate ormai me la sono giocata" e chi non vede l'ora che finisca, chi mangia cinese e chi ha mal di stomaco (entrambi hanno tutta la mia personalissima solidarieta'), chi avrebbe potuto essere tra voi ma ha scelto di non esserci, chi c'e' finito per caso...e' a voi che mi rivolgo, inviato piu' che speciale (tanto speciale che mi ci son inviato da solo..) da cio' che resta dell'antico impero d'oriente.



Ormai qui si veleggia d'aliseo: la rotta e' ben segnata, la barra dritta e la meta prossima. Domani saltiamo in groppa a un Trenotturno -leggendario animale cinese- e filiamo come stiletti nel ventre del Grande Dragone, dritti dritti verso Shanghai, la sua bocca spalancata sull'Oceano.



Giornate un po' indolenti, queste ultime, a gironzolare per i canti della celebre Xi'an, antica capitale imperiale, citta' museo e via dicendo: nella sostanza altro non e' che l'ennesima declinazione del paradigma edilizio novolese, impreziosito solo (e si fa per dire) da una proliferazione metastatica di palazzoni dirigenziali ed alto-finanziari, per dar dimora ai pargoli della venerata Crescita Economica.

Cosa ci facciano quattro scalcagnati come noi da queste parti, e' tutto da capirsi.

Ma anche questo e' il bello di viaggiare: poco importano le dinamiche, quel che conta e' che per motivi logisticamente cogenti non abbiamo potuto evitare questa tuffo nella marmaglia cibattona ed annoiata, che cuoce lentamente al vapore di questa umidissima canicola.

Cosi ci adeguiamo e strasichiamo anche noi i piedi tra vicoli e musei, in questa marmellata umana che si muove come una marea, tanto avezza al bello quanto al brutto, molto piu' intenta ad immortalare che a vivere; siamo ad un tempo presenti e assenti in questo non-luogo dove tutto e' spettacolo, tanto l'antico che il moderno, tanto la bellezza -laddove si abbia la fortuna di incontrarla- quanto l'oscenita': tutto e' moneta, tutto e' massa.

E l'unica cosa cosa che non sfugge e' l'incontrastabile sfuggire delle cose, lo sfumare dei contorni: tutto e' finto, eppure c'e', ma allora cosa e' vero? E che significa finto? E che significa una piazza dominata da un tempio buddista posticciato e da un immenso shopping mall? Ogni chiesa trapassa nell'altra, disperdendo alla deriva ogni significato..Tre chiese che si fondono e riaddensano senza soluzione di continuita'.. Ci pensate?



A noi fragili guerrieri di terracotta non resta che che tornare al nostro umile rifugio, al quarto piano di uno scalcinatissimo alberghetto in un distretto periferico, insidiato ai quattro lati da giganti vetro-acciaio. La' la gente sta per strada e gli odori sono forti, ci sono un sacco di bambini e si vede ancora qualche sorriso scivolare tra i volti delle persone. Se fossi un conoscitore della Cina vi direi che tra un anno quel quartiere non ci sara' piu', ma in fondo a cosa servono certi sentimantalismi? Bisogna lasciare che le cose seguano il loro corso, no?...



Adesso vi lascio, se il calcolo differenziale non mente in Italia dovrebbe essere circa l'ora di pranzo, mentre a Firenze si avvicina "l'ora d'i'desinare", quindi vi auguro un buon appetito.



A tutti gli altri, quelli sparsi chissa' dove, prometto che se un giorno ci ritroviamo nello stesso fuso orario, ci facciamo una bella birra insieme - offoro io, naturalmente.



Dal vecchio F,



miao.

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