lunedì 30 luglio 2007

Il ritorno dell'Incursore

Ciao tutti,
amici e parenti riarsi dalle calure d'oltrasia, e' il vostro narratore meno fecondo che vi scrive, "l' Incursore", com' e' stato definito da un certo Duccio, nostro affezionato lettore fiorentino.
Mi auguro che il gestore cinese sia clemente nel concedermi di compilare queste magre note prima di chiudere bottega: sono molte ormai che una luna scintillante fende il cielo asciutto di questo estremo ovest del Katai.
Oggi prima giornata di sole dopo settimane di piogge dirompenti, l'abbiamo trascorsa in questo villaggio di frontiera, a quasi 3000 metri di quota, a leccarci le ferite delle avventure cavalleresche e rinfrancare i nostri spiriti inquieti. Domani si riparte, destinazione Langmusi, avmposto tibetano al confine col Gansu (credo che somministrarVi queste coordinate sia come cercare di spiegare a un tibetano dove si trova Chiesina Uzzanese, mettendolo preliminarmente a parte del concetto di Fi-Pi-Li... ciononostante ve lo comunico, da qualche parte dovremo pur essere, no?). Il morale della ciurma cresce di ora in ora, il tempo si restringe e si dilata come fosse cosa viva -e forse e' proprio per dar vita al nostro tempo che ogni tanto ce ne andiamo- domani di buon ora ripartiamo, affondiamo un altro po' nell'ombra di quest terra senza misura e questo e' quanto.
Le emozioni corrono tutte sottopelle, e' cosa dura acciuffarne anche una sola e metterla in circolo, come quando si vuole imporre la doma ad un cavallo e si tenta di farlo correre attorno a noi.
E cosi' la cronaca si fa racconto e il racconto evocazione, forma evanescente, come lo sono le sensazioni di cui intende farsi voce.
Le montagne, dicevo, e i cavalli, e la pioggia, e gli sprazzi di sole che hanno arrossato i nostri volti, e le guide tibetane che parlavano un dialetto impossibile (secondo me, nemmenop tra di loro si capivano..), e il loro sorriso meraviglioso anche se ci sono cinque gradi, diluvia e devono dormire all'addiaccio, o scappano i cavalli, o la compagna americana rompe i coglioni con qualche richiesta assurda; eppoi Jachipo che per loro e' "l'uomo yak", e la montagna di ghiaccio al cui cospetto indossano abiti votivi ed al cui respiro affidano coriandoli di preghiere; e le case inerpicate sui pendii, e il cielo che vive e si muove sulle nostre teste, come un animale, imprevedibile, capriccioso, ed ogni tanto ci incanta disegnando mosaici di nuvole sui versanti snudati dall'altrura; e i bambini, gli anziani, le donne, i lama, e i maiali, i cani, gli asini, le capre, i cavalli, le pecore e gli yak, e gli uccelli e le farfalle: tutti liberi, tutti sparsi per le valli, senza un recinto, senza una catena. E le povere cene attorno al fuoco, vagheggiando prelibatezze nostrane, e i pranzi sui prati: una ciotola posata per terra dalle guide in mezzo a noi, come maiali attorno al trogolo; e il torrente che accompagna il sonno tormentoso come mare in tempesta, e i risvegli, i silenzi, la notte senza luna e stralunata a discorrere di anarchia e comunismo; e quella lingua bellissima assurda che e' il tibetano, in cui basta una sillaba per chiamare ogni forma del creato: cosi' che il cavallo e' "ta", il cane "ba", il gatto "ma" e via e via; e il freddo, e l'altitudine che ti mozza il fiato, e poi, e poi... un giorno forse riusciro' a parlare di tutto questo e d'altro ancora, ma adesso e' tardi, il locale sta chiudendo e gli altri dormono da un pezzo, e non saprei neanche da che parte cominciare, quindi vi mando un abbraccio forte forte, ovunque siate, chiunque siate (che, anche volendo prendere la mira, dalla Cina si abbraccia un po' a casaccio...).

Zaigiien,

F

p.s. Una kalinchta a Gigi e all'Alex

2 commenti:

Anonimo ha detto...

caro checco, tutto molto interessante, ho solo un'obiezione:
chiesina uzzanese e' sull'autostrada, non sulla fi pi li.
Colgo l'occasione per richiedere ai due vostri amici scoppiati che mi hanno chiesto di "fondare" una squadra di calcio virtuale dall'honduras come cazzo devo fare. il mio indirizzo e' gerardo.spinelli@yahoo.it
ciao a tutti

Anonimo ha detto...

decenza dirigenziale mi impone di attendere la pausa pranzo per un commento .Tuttavia ,non posso mancare un'occhiata al blog appena arrivo in ufficio e con meraviglia ,alle 8 di mattiona, già trovo le corrispondenze imtasate di commenti notturni ,quasi i vs amici vi attendessero al varco a prescindere dal fuso.
Sì ,lo confesso ,forse perchè colto da senile inebriamento telematico ,ma questa storia del blog mi intriga e diverte,in questa interconnessione che ti espone al mondo e nello stesso tempo ti ci immerge,nel vocio delle persone al crocicchio dei vostri messaggi.....che ti restituisce identità all'interno di una folla indistinta ma mai anonima perchè semplicemente umana .Strumento formidabile che credo sia l'unico vero valore costruito dalla mia generazione!
Quasi quasi mi dispiace andare in ferie e non potervi seguire nelle prossime tappe . Si ,perchè invidia per invidia, mi appresto a raggiungere quell'amena località di vacanza e ristoro sita a Nord di Kinshasa ,a sud di Vancouver ed Ovest di Lasa : Donoratico. Spero di poter trovare là un internetpoint per potervi seguire da quelle terre esotiche . Un bacio a te ,un abbraccio a tutti e paterna conclusiva raccomandazione di prudenza